Fonte immagine: Il Giornale

Caro affitti: che fare?

Comunicato della Segreteria Nazionale FGCI

Il prezzo medio di una stanza nelle principali città universitarie si aggira sui 600 € mensili, costo al quale si aggiunge il carovita per i generi alimentari e il caro bollette, dovuti ad una guerra voluta dagli USA e sostenuta solo dai loro burattini. Come se non bastasse, tali spese vanno a sommarsi a quelle di tasse universitarie, dei libri e dei mezzi di trasporto.
Il quadro della situazione mostra quanto lo studio universitario sia riservato sempre più ai soli figli dei ricchi. Muore, sotto il plauso del Parlamento, il diritto allo studio, accompagnato da quello della democrazia: lo attesta chiaramente quanto avvenuto durante le ultime elezioni, quando si è reso pressoché impossibile votare per molti “fuorisede”, i quali non possono permettersi un volo da 300 € o un biglietto ferroviario da oltre 100 €, solo per l’andata. E così mostrando la vera faccia di quella che ci viene venduta come la migliore forma di democrazia possibile.
In tutto questo il governo dei padroni si scaglia contro gli studenti e le studentesse che in questi giorni hanno espresso la loro forma di lotta, come attestano le parole di Giubilei, consigliere del Ministro della Cultura, e la stigmatizzazione dei presidi attraverso il servo dei padroni Nicola Porro.
Purtroppo siamo consci che non basterà una tenda a fermare la speculazione sugli affitti, ma organizzare e connettere le lotte, proponendo alternative reali.
Studenti e Studentesse, lottiamo uniti per un’università che possa premiare il merito di tutti e non solo quello dei ricchi, con borse di studio adeguate, tasse realmente progressive, alloggi garantiti a tutti i richiedenti e a retribuzione di tirocini e stage da parte dello Stato.
Nelle lotte di oggi il socialismo di domani.